La Katabba di Monforte San Giorgio
La Katabba una tradizione secolare che si rinnova anche quest’anno.
Ogni inverno a Monforte San Giorgio, piccolo borgo della provincia di Messina, arroccato sulla fascia tirrenica dei Monti Peloritani, si ricorda l’arrivo dell’esercito normanno e la fuga degli invasori Arabi. Questo evento prende il curioso nome di Katabba.
Che cosa è la Katabba?
Non è altro che il suono congiunto di campane e tamburo. Esso ci racconta, cambiando ritmo, le varie fasi dell’ingresso di Ruggero il Normanno a Monforte San Giorgio.
Dal 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate e fino al 5 febbraio, giorno di Sant’Agata, compatrona di Monforte San Giorgio, due fedeli, uno esperto nel suono del tamburo e l’altro in quello delle campane, ripetono questo suono particolare. Questo avviene due volte al giorno, la mattina alle prime luci dell’alba, la sera dopo il tramonto.
La Katabba inizia così con l’imitazione del passo del cavallo del messaggero che annuncia l’arrivo del liberatore. Aumentando il ritmo, viene imitato il galoppo dei cavalli dell’esercito conquistatore che arriva e la fuga disordinata e senza meta degli infedeli che scappano. Poi il suono festoso rappresenta la folla che onora il principe liberatore. Il suono continua variando repentinamente sia di tono che di ritmo per oltre venti minuti.
Anche quest’anno, oltre alla tradizionale “Tammurinata di Sant’Agata” (altro nome che si dà a questo particolare suono), i cittadini di Monforte San Giorgio dedicheranno un fine settimana alla rievocazione storica della Katabba.
Il 26 gennaio la cittadina si impregna di un’atmosfera medievale con giullari, giocolieri, arcieri, fachiri e mangiafuoco. I visitatori possono scoprire l’importante patrimonio artistico e culturale della cittadina. Essi potranno gustare i prodotti tipici grazie alla sagra delle Terre di Monforte e diventare Cavalieri o Dame della Katabba.
L’evento ha il suo culmine la domenica pomeriggio con il Gran Corteo storico della Katabba. E’ la sfilata che rievoca l’ingresso del Gran Conte Ruggero e della sua corte principesca a Monforte San Giorgio.
Cristina Leone
