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Nacatuli - Guide Turistiche Messina
10 Dic

I Nacatuli: dolce natalizio eoliano

L’ origine de ‘i Nacatuli e del cibo delle Isole Eolie

Nacatuli sono il frutto della storia plurimillenaria delle Isole Eolie  che si contraddistingue per periodi,  più o meno lunghi,  di prosperità e povertà.

Diversi popoli sono approdati nell’arcipelago eoliano: Greci, Fenici, Romani, Arabi e Normanni; seguirono i tempi duri dei saccheggi da parte dei Saraceni e finalmente la rinascita economica e demografica nel ‘600 con il commercio nel Mediterraneo che coinvolse le Isole Eolie, protagonista fu anche la fiorente viticoltura dell’uva Malvasia.

I vari popoli portarono delle novità alimentari nell’arcipelago: i Greci si distinsero per il vino, con i Fenici si diffuse il mandorlo nel Mediterraneo, gli Arabi piantarono gli agrumi in queste terre; dalle Americhe appena scoperte arrivarono i pomodori, le melanzane, le patate, mentre i Veneziani fanno conoscere agli Eoliani nel ‘600 l’uva bianca cretese per la produzione della dolce Malvasia.

Le ricette della cucina locale si basano rigorosamente su questi ingredienti genuini, prodotti nelle Isole stesse.

Con il passare del tempo sono nate delle vere perle culinarie: la pasta all’ Eoliana, il coniglio in agrodolce, le menole con la cipollata (pesce già apprezzato dagli imperatori romani).

Anche tra i dolci spicca una prelibatezza: i deliziosi Nacatuli.  Questi dolci pregiati affiancano nel periodo natalizio le più modeste Cassatiedde, le Vastidduzze, gli Spicchiteddi e solo nelle famiglie benestanti venivano consumati in grande quantità.

La preparazione de ‘i Nacatuli

I Nacatuli vantano solo ingredienti locali, tranne lo zucchero che non è locale, usato per i dolci delle grandi feste e prodotto sotto gli Svevi anche in Sicilia, ed inoltre la cannella, ingrediente dalle lontane Indie.

La realizzazione di questi dolci esige un lavoro di squadra. Infatti, con l’avvicinarsi della festa di Natale, le donne di una famiglia si riuniscono in casa per preparare questi dolci. Ognuna ha un compito:

  • preparare la pasta amalgamando la farina, lo strutto, poche uova e lo zucchero con la Malvasia e con le bucce di mandarini grattugiati;
  • preparare il ripieno con le mandorle sgusciate, pelate e triturate;
  • mescolare la cannella e lo zucchero con il succo di mandarini.

Il ripieno viene adagiato su uno strato sottile di pasta e si prosegue coprendolo con un altro strato. Le esperte mani delle donne isolane pizzicano la pasta con il pizzicaruolu, una piccola pinzetta d’ottone zigrinata, che produce un finissimo decoro simile ad un ricamo prezioso. Anche le forbicine da ricamo aiutano a realizzare altri disegni praticando alcuni piccoli tagli. La creazione viene completata con l’aggiunta di decorazioni, spesso piccole roselline, fatte con stessa pasta de ‘la Nacatula. Ogni biscotto, dopo la cottura in forno,  diventa così un esemplare unico, una piccola gemma dal delizioso profumo d’agrumi e cannella. Esso viene adagiato in un cesto abbellito da una candida stoffa bianca ad intaglio da mostrare a tutti. Nacatuli - guide turistiche Messina

I dolci Nacatuli si presentano così delicati, dorati e profumati, come il Bambin Gesù, degni dell’evento di Natale.

Ute Krohmer (Nunzi Bonica per la traduzione in inglese)

La ricetta completa

 

 

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