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1 Apr

I dolci pasquali in Sicilia

In Sicilia fra i tanti dolci tipici pasquali ricordiamo le cuddure e le pecorelle.

La cuddura

Il termine cuddura deriva dal greco kollour che vuol dire corona. Gli antichi greci chiamavano in questo modo i pani votivi, che venivano offerti alle divinità durante i riti primaverili. Con il passare del tempo da semplici pani votivi sono diventati dolci.

A seconda della località in cui sono preparati, questi dolci pasquali assumono nomi diversi.  A Palermo sono chiamati pupu ccù l’ovu, ad Agrigento e Siracusa panaredda, a Catania e Messina cuddura cull’ovu.

Come si prepara la cuddura

Si tratta di una semplice pasta frolla decorata la cui forma

guide turistiche messinacurvilinea a campana, a corona o a colomba è legata alla Passione o Resurrezione del Cristo.

Elementi indispensabili della cuddura sono le uova, simbolo della vita e della rinascita, che vengono poggiate sul biscotto. Le uova devono essere sode, ancora col guscio e sempre in numero dispari, possono essere colorate o al naturale.

Si inizia a preparare le cuddure durante la Settimana Santa, per mangiarle la mattina di Pasqua.

La pecorella

pecorella pasquale siciliaLa picuredda di Pasqua realizzata con la pasta di mandorle o martorana è un dolce semplice, simbolo di pace, ma anche di innocenza e purezza. Si mostra sdraiata su un fianco, sopra un prato verde disseminato di confetti multicolori e ovetti di cioccolata. La pecorella ha un fiocco rosso sul petto e infilzato su un fianco lo stendardo rosso che simboleggia Cristo. È il simbolo per eccellenza della Pasqua perché ricorda il sacrificio di Gesù dal punto di vista religioso.

I panini di Cena

Chiudiamo questa breve panoramica sui dolci pasquali con i panini di Cena messinesi.

In origine si consumavano la sera del giovedì Santo e i contadini li preparavano in ricordo dell’Ultima Cena.panini di Cena Sicilia

L’impasto è simile a quella della classica brioche siciliana, ma il sapore è diverso. Nei panini messinesi, infatti, ci sono anche cannella e chiodi di garofano.

Giovanna Pischedda

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