Goethe, un viaggiatore del passato
Durante una visita guidata inevitabilmente viene citato un viaggiatore del passato. Fa piacere rileggere il suo diario di viaggio e condividere le sue impressioni con i turisti dei nostri giorni. Il Viaggio in Italia è l’incontro del poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe con il popolo italiano. Ma i primi contatti con il paese straniero avvengono anni prima del suo viaggio attraverso gli studi ed i racconti del padre. In seguito, si faceva sempre più forte il suo desiderio di partire. Il lavoro da ministro a Weimar, il rapporto con Charlotte von Stein ed il blocco creativo sono alcuni motivi che lo portarono a viaggiare verso l’Italia.
In Italia!
Sono le tre di notte del 3 settembre 1786 quando Goethe in perfetto incognito intraprende il viaggio. Verona, Vicenza, Venezia, Padova sono le prime fermate. Dopo raggiunse Roma, Napoli e la Sicilia. In Italia Goethe si interessò all’arte ed alla natura, ma si confronta continuamente con i comportamenti, le rappresentazioni teatrali, la vitalità nei mercati.
Particolare è la descrizione dell’anfiteatro di Verona. Goethe pensò che la costruzione doveva essere immaginata con dentro il popolo. Il 15 settembre 1786, guardando l’anfiteatro scrive:
un anfiteatro come questo è fatto apposta perchè il popolo abbia un’impressione imponente di se stesso…(l’architetto) deve allestire questo cratere con l’arte sua ma nel modo più semplice possibile, perchè il popolo ne sia il principale ornamento
Goethe per le strade della Sicilia
Goethe si interessò anche ad alcune persone famose del tempo come il conte Cagliostro, il cui vero nome era Giuseppe Balsamo. Il conte si era guadagnato fama come mago e guaritore. Fu implicato nell’affaire du collier a Parigi, per questo imprigionato, bandito dalla Francia nel 1786, poi arrestato a Roma. Goethe fa visita alla famiglia Cagliostro a Palermo per ben due volte. Oltre la povertà della famiglia, lo colpisce la sua cordialità. Nel girare per Palermo Goethe si ferma a parlare anche con la piccola gente, dalla quale apprende molto sulle usanze. Sosta qualche volta presso una bottega del Cassaro dove si intrattiene volentieri.
Inoltre, bisogna fare riferimento anche alle usanze religiose. Goethe assiste alla processione in onore di Santa Rosalia e ne osserva i particolari come la veste e i gioielli che abbelliscono la statua.
Ma si rattrista quando visita le strade di Messina dove era accaduto un tremendo terremoto il 5 febbraio 1783 e vede tutto in macerie.
In conclusione, Goethe ritrova la sua vena creativa, a Taormina pensa al frammento Nausikaa. Si siede su un tronco d’arancio ad osservare il mare ed il cielo che assieme fornivano cibo per la sua arte poetica.
Brigida Carrubba